Diario
Mandorli in fiore
Sul Gargano non è una rarità vederli fiorire tra gennaio e marzo.
I Mandorli in fiore dominano le nostre piane e in primavera danno vita a spettacoli rari.
Vuoi vivere un’esperienza nuova? Vieni a vivere la primavera sul Gargano. Mancano pochi giorni al suo ingresso ufficiale, eppure sul Gargano sono già apparsi i primi segnali. Lo rivelano i profumati mandorli in fiore presenti un po’ ovunque. Posti meravigliosi resi ancor più suggesivi dalla presenza di innumerevoli specie di fiori, erbe e piante spontanee le quali emanano, nelle diverse stagioni, profumi e sensazioni uniche.
E con la primavera torna il piacere di passeggiare per le campagne, di riconciliarsi con la natura e con se stessi lasciandosi rapire da paesaggi incantevoli e assolati.
Fiori di un bianco rosato
Da sempre Primavera è sinonimo di Fiori, Colori e Rinascita.
La natura si risveglia, le distese appaiono rigogliose, qua e là punteggiati di primule, papaveri e margheritine. Questo ci dimostra che ogni anno è capace di rigenerarsi e di affascinarci sempre più.
I mandorli appaiono fioriti confermando la loro precocità di ritorno alla vita. La loro breve fioritura, spesso visibile già in tardo inverno, ha fatto loro guadagnare i significati di fragilità e delicatezza. Fiori di un bianco rosato che nell’arco di una settiamana si tingono di un bianco candido per poi cadere dai rami e donarsi alla terra. Queste caratteristiche hanno fatto sì che i fiori del mandorlo venissero per tradizione paragonati ai capelli di una persona anziana.
Foglie di un verde intenso, fiori candidi e longevità. In ottime condizioni un mandorlo può superare il secolo di vita. Il mandorlo è il protagonista indiscusso della natura che rinasce e che sa affrontare con poetica fierezza le sfide imposte dall’ambiente che lo circonda. La natura poetica del mandorlo è tutta racchiusa in un’antichissima leggende che ne lega la nascita allo sfortunato amore tra Fillide, figlia del re di Tracia, e Demofoonte, figlio di Teseo e Fedra.
Mandorli in fiore, leggendario atto d’Amore che si ripete da secoli
Secondo il mito i due innamorati non potevano unirsi in matrimonio per via dello scoppio della guerra di Troia. Demofoonte fu costretto ad allontanarsi dalla sua amata per prendere parte alla spedizione militare. Fillide attese invano il suo ritorno per dieci anni, quindi credendo che il suo promesso sposo fosse morto in battaglia si lasciò morire per la disperazione.
La dea Atena commossa da questa struggente storia d’amore, trasformò Fillide in uno splendido albero di mandorlo. Quando Demofoonte seppe che Fillide era stata trasformata in albero corse disperatamente ad abbracciarlo; lui per ricambiarne le carezze lasciò cadere dai rami i suoi delicati fiori bianchi.
Un abbraccio diventato eterno, che si ripete idealmente ogni anno, quando i fiori di mandorlo, sbocciando e poi donandosi al vento, annunciano l’arrivo della primavera.